Non è inusuale che un’eredità diventi sinonimo di liti familiari per quanto riguarda la successione tra eredi. Spesso, proprio per questo motivo, capita che buona parte di un patrimonio familiare venga consumato in spese legali: ignorare questi rischi potrebbe quindi avere conseguenze concrete molto importanti.
Al contrario, muoversi per mettere al riparo i propri familiari da questa situazione risulterà una scelta molto saggia, capace di tutelare un patrimonio costruito con i sacrifici di una vita intera. Organizzare in modo ottimale il passaggio del patrimonio è, infatti, una delle cose di cui occuparsi per tempo e con attenzione. Ma come farlo?
Anche se spesso, per abitudine e per una certa dose di scaramanzia, non vogliamo pensare a mettere a posto le cose per quando non ci saremo, una mancata organizzazione può infatti scatenare non solo litigi tra i nostri cari ma danneggiare economicamente l’intera famiglia, magari lasciando scoperti i membri più deboli da questo punto di vista.
Basta pensare a come siano notevolmente aumentati i nuclei familiari che preferiscono la convivenza al matrimonio: la legge esclude il convivente dall’asse ereditario e, dunque, organizzare un’adeguata pianificazione successoria sarà l’unico modo per non lasciare il tuo partner senza eredità.
Al contrario, a tutto questo si aggiunge che il patrimonio – per cui abbiamo faticato una vita intera – finisca, per mancata organizzazione, nelle mani di un parente a cui non vorremmo lasciare alcuna somma.
Tenendo conto che, nel codice civile italiano, l’eredità si trasferisce dal defunto ai suoi successori o per legge o per testamento, nel primo caso si avrà una successione legittima, nel secondo caso una successione testamentaria.
Una successione legittima, però, può tenere fuori anche persone a cui si desidera far ricevere una parte dell’eredità, come nel caso delle famiglie con figli, dove i fratelli o sorelle del caro estinto non hanno diritto ad essere eredi legittimi.
Per risolvere questi problemi, bisognerà ricorrere a un testamento che aiuti a gestire la quota disponibile, cioè quella parte di patrimonio che è libera di vincoli di legge e di eredità e che quindi si può decidere di lasciare a chi si vuole.
Affidarsi a professionisti che analizzeranno la ripartizione del patrimonio tra gli eredi sarà dunque fondamentale: essi valuteranno l’impatto delle scelte sull’asse ereditario e considereranno la situazione personale insieme ad avvocati esperti in materia. Ma non solo: prepareranno un report dettagliato con preziosi consigli su come pianificare la combinazione più adeguata, chiarendo le decisioni da prendere e offrendo aiuto nelle scelte.
Un’alternativa al testamento è la polizza assicurativa, che ha il vantaggio di evitare il costo dell’onorario del notaio e trasferire il capitale ai beneficiari in caso di prematura scomparsa.
Se pensiamo che quest’ultima garantisce la possibilità di trasferire immediatamente una parte del patrimonio finanziario alle generazioni successive designando il proprio beneficiario e inserendolo come contraente di una polizza di investimento, questa modalità risulterà molto simile a un vero e proprio testamento.
Oppure, sarà possibile sottoscrivere una polizza in qualità di contraente, quindi proprietario della liquidità, definendo gli eredi come beneficiari in caso di morte.
Altrimenti, sarà possibile attivare una polizza vita a puro rischio per garantire agli eredi un capitale in caso di morte.
In tutti questi casi è possibile indicare come beneficiario anche una persona diversa dagli eredi legittimi, senza però poter toccare ovviamente il resto dei loro diritti legali.
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