Oggi ci poniamo un interrogativo spesso sottovalutato in Italia e che, secondo recenti analisi statistiche, la maggior parte della popolazione non considera pur vivendo in un paese a rischio sismico relativamente alto. Solo nell’ultimo ventennio abbiamo assistito a diversi eventi sismici distruttivi, basti pensare ai danni (ancora oggi visibili nei luoghi e sui visi delle persone che hanno vissuto il dramma) riportati da località come l’Aquila, l’Emilia Romagna e la fascia del centro Italia fra Umbria e Marche.
La risposta a questa domanda probabilmente è sì, ha senso proteggersi dai terremoti e richiedere un’assicurazione che copra in caso di calamità simili, perché se ci si trovasse mai in una situazione simile a quelle sopracitate, i danni prodotti sarebbero sull’ordine di miliardi di euro e metterebbero la popolazione colpita in ginocchio e lo stato stesso in difficoltà perché costretto ad attingere alle casse statali per sistemare le cose.
Si tratta di una polizza che consente a chi la sottoscrive di ricevere un risarcimento nel caso in cui l’abitazione in cui vive sia vittima di un evento sismico. Essa permette, in base alle modalità previste dai diversi contratti, di ridurre o addirittura eliminare le spese necessarie per ristrutturare o, nel peggiore dei casi, ricostruire l’immobile danneggiato, coprendo (se specificato) anche mobilio, elettrodomestici, eventuali opere d’arte e altri oggetti di vario genere sia dalla distruzione che dal furto o da danni dovuti ad eventi collaterali, come incendi.
Il premio viene calcolato al metro quadrato e dipende dalla geolocalizzazione dell’immobile, è infatti direttamente proporzionale al rischio sismico della località in cui è ubicato, maggiore è il rischio più elevato sarà il premio e viceversa.
Al momento la polizza è su base volontaria, ma spesso si è parlato di renderla obbligatoria vista la poca adesione registrata.
Secondo gli ultimi dati raccolti sembra infatti che il paese non si renda conto o non voglia rendersi conto di quanto sia fragile in realtà, poiché ancora oggi il 98% delle abitazioni italiane non è assicurato contro le calamità naturali ed in particolare contro i terremoti.
Le uniche ad aver pensato che una copertura in questo senso fosse necessaria per davvero sono le imprese che assicurando capannoni e fabbricati produttivi sono tutelate.
E’ anche vero però che prima di fare una scelta simile, come per tante altre, sarebbe bene analizzare il quadro generale e capire in base all’ubicazione dell’immobile se ne può valere la pena o meno; a volte, infatti, potrebbe essere più conveniente puntare sui bonus fiscali per la messa in sicurezza anti-sismica degli immobili sia di nuova costruzione che in ristrutturazione, poiché possono arrivare a restituire fino all’85% delle spese sostenute grazie alle detrazioni fiscali, seppur mantenendo quel margine di rischio che la natura scelga di stare o meno dalla nostra parte.