Prospettarsi una vita lunga e felice è il miglior augurio che ci si possa fare. Questo desiderio, però, non deve impedire di prendere in considerazione anche tutti gli aspetti fisiopatologici che, purtroppo, spesso la vecchiaia presuppone: parliamo di disabilità, malattie e/o problematiche legate alla non autosufficienza che durante la terza rappresentano un problema reale e cosciente, soprattutto nell’economia familiare.
Se infatti la natalità è in continua diminuzione – dal 2008 ad oggi le nascite sono diminuite sensibilmente, di oltre centomila unità – al contrario, l’aspettativa di vita in Italia è tra le più alte al mondo, sfiorando gli 85 anni.
Da questo dato si stima quindi che nei prossimi anni il numero degli anziani disabili o non autosufficienti possa addirittura raddoppiare: tutelarsi con l’obiettivo di evitare enormi scompensi nel bilancio famigliare in un futuro prossimo diventa, a fronte di ciò, fondamentale e indispensabile.
Anche in questo caso assicurarsi rappresenta un’ottima soluzione per guardare al futuro e alla propria sicurezza evitando così di spendere gran parte del reddito in visite e medicine, spese terapiche e, nei casi più gravi, assistenza domiciliare 24 ore su 24; sono infatti presenti opzioni che aiuteranno l’individuo a non temere eccessivamente i rischi che crescono con l’avanzare dell’età.
Molto probabile è che, con l’invecchiare, ci si imbatta nella perdita dell’autosufficienza. In questi casi le Long Term Care (LTC) possono fare al caso vostro: esse prevedono il pagamento di premi annui – in un dato periodo di tempo o a vita intera – e la loro prestazione assicurativa è l’erogazione di una rendita vitalizia in caso, appunto, di manifesta disabilità. Chiaramente, il premio di questo tipo di contratti sarà più basso quanto più bassa sarà l’età dell’assicurato.
Quest’ultimo sarà semplicemente sottoposto ad un questionario sanitario oppure ad esami clinici specifici. Nel momento in cui verrà richiesta la prestazione, l’assicurato sarà sottoposto a una valutazione in cui verrà stabilito un punteggio basato sul numero di attività che non si riescono più a svolgere in autonomia. La rendita vitalizia può poi essere revocata, dovesse verificarsi una regressione della disabilità.
Dunque, si tratta di un’assicurazione che coprirà le spese derivanti dall’impossibilità di svolgere in autonomia la propria quotidianità (è infatti non autonomo chi non riesce a muoversi, mangiare o lavarsi da solo), con conseguente menomazione dell’autosufficienza, non necessariamente dovuta a malattia o infortunio, ma anche a senescenza.
Non tutti potranno permettersi una badante o una casa di cura per avere la necessaria assistenza e rischieranno di gravare sulle finanze di figli e familiari: assicurarsi, invece, ridurrà questi rischi fornendovi una tutela adatta ed eliminare gli ostacoli futuri.
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